Negli ultimi articoli vi ho parlato del ciclo mestruale e le sue potenzialità nascoste. Oggi ho voluto seguire il mio intuito e ho creato questa pratica per regalare alle donne che soffrono di dismenorrea (io ne ho sofferto fino ad un po’ di tempo fa), uno strumento che potessero usare non solo in caso di dolore, ma anche come esercizio di connessione con il proprio utero e le proprie ovaie. Forse non tutte sapete che immenso potere si cela dietro il rapporto che possiamo instaurare con la nostra parte più femminile. Non sto dicendo che questa pratica vi salverà dai dolori del ciclo (anche perché come spesso accade gli elementi che concorrono al malessere sono più di uno), ma che l’ascolto profondo di queste parti può porre le giuste basi per una trasformazione che porta alla guarigione e ad un profondo potenziale inesplorato e carico di forza. Un mondo inaspettato tutto da esplorare e in cui ritornare ogni volta, una risorsa per noi donne potente, presente in ogni momento e meritevole di essere riportata al suo giusto posto. Ho già spiegato nei precedenti articoli come una società patriarcale ha significato per noi una fortissima disconnessione dalla nostra fonte di potere e saggezza ed è ora il tempo che torniamo di nuovo a quella fonte di femminilità che ci guida in ogni istante della nostra vita.

Smetti immediatamente di credere che avere i dolori mestruali sia normale perché non lo è. Non è normale stare male in modo invalidante o peggio ancora sentirti in colpa perché stai male (e invece “non dovresti”) e dovere comunque continuare a fare quello che stai facendo come lavorare o fare sport (vedi certe pubblicità di assorbenti che non mi pare abbiano al reparto marketing donne!).

Mi sembra che a parte prendere un analgesico ti è stato detto che non puoi fare null’altro.

Anzi, ti è stato insegnato a nascondere che hai il ciclo, a nascondere che stai male e addirittura in quei giorni sembrerebbe che tu voglia fare quello che il resto del mese non faresti nemmeno sotto tortura. Non è vero. Ora, se vuoi continuare a lasciare la tua vita in balia di chi ti dice come fare, quando potresti semplicemente chiedere al tuo utero e alle tue ovaie di che cosa hanno e di che cosa hai bisogno tu, accomodati pure. Se invece vuoi conoscerti di più e vuoi farlo con strumenti che sono a tua disposizione, ti invito a fare ora questa tecnica e a ripeterla più e più volte. Le cose che si possono fare sono molte, soprattutto per esplorare a fondo i motivi che ti scatenano quei sintomi.

IO RIVENDICO

Rivendico il mio diritto di essere donna fino in fondo senza sentirmi giudicata per questo,

rivendico il mio potere,

rivendico il mio sentire,

rivendico il mio utero e le mie ovaie,

rivendico il mio diritto di chiudermi in me stessa e di non avere voglia di fare nulla se non riposare,

rivendico il mio diritto di ascoltarmi durante il ciclo e di stare nell’oscurità,

rivendico di tornare ad essere naturalmente me.

Ricorda: questo è un percorso e non una terapia e come percorso è bene che tu ti liberi da ogni aspettativa. Non c’è una ricetta perfetta, ma può esserci il cercare la TUA formula. Non isolarti, ma cerca altre donne come te. Parlane, confrontati e prendi tutto il tempo che ti serve per riconnetterti a quella fonte che è sempre presente. Il tuo utero e le tue ovaie ti parlano, a volte in un modo un po’ troppo forte e doloroso per te, ma tu sei disposta a fare domande e ad aprirti ad ascoltare le risposte?

Adesso a te la scelta, fai la tua pratica.

Se vuoi saperne di più lavora con me con le sessioni interamente dedicate al femminile.

Ti aspetto!

Oriana Russi newsletter
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