Ogni mese noi donne abbiamo questo appuntamento fisso con il ciclo mestruale. Più o meno tutto quello che c’è da sapere su questo periodo del mese è già stato detto. Quello che succede a livello fisico, si sa già. Tutto quello che invece non si sa è quello di cui non si osa parlare. Malumore, sensazioni pesanti, dolori, irrequietezza, voglie irrefrenabili di cibo e depressione. E questi sono solo alcuni aspetti che emergono nel manifesto.

Poi c’è tutta un’altra parte… quella che emerge dall’oscurità, quella per cui sai istintivamente qualcosa, ma non ne sei sicura. È quello che vivi tutti i mesi, ma che ci è stato insegnato a non condividere perché “è normale che sia così”, tutte le donne ne soffrono o quasi, è inutile lamentarsi tanto non c’è rimedio se non le medicine.

Ma scusate stare male è forse normale? No, non lo è. L’aspetto che più mi stimola delle riflessioni è: come mai tra donne di questo argomento non si parla? Come mai questo tabù è comunemente accettato? E perché non si parla anche di tutto il resto che ciascuna di noi sente e che non ha a che fare con il “fisico”? Quelle sensazioni per cui ciascuna di noi si sente “una strega”?

Sembra come che esista un codice nascosto tra le donne e qualcosa di cui non si possa parlare liberamente o perché fin troppo ovvio. È vero che prima di tutto questo comportamento è frutto di un retaggio culturale, ma mi sembra inaccettabile che in questo periodo storico si faccia ancora fatica a parlare tra noi di questo argomento e di tutto quello che significa. Come donna anche io sono stata davvero molto, molto male soffrendo di dismenorrea e sentendomi dire che non c’è rimedio, se non antidolorifici o la pillola. Per fortuna non ci ho voluto credere. “Per fortuna” o per intuizione non ho voluto arrendermi e rassegnarmi a quello che vivevo durante tutto il ciclo e non solo in quei giorni. Mi sono arrabbiata fortemente quando mi sono sentita dire che le donne con il ciclo sono isteriche, frase purtroppo pronunciata non solo da uomini, ma anche da donne. In ogni caso non è tollerabile.

E questo semplicemente perché il ciclo non è solo quello che succede al mio corpo in quei giorni, ma è l’insieme di molto, ma molto di più. E così è iniziato il mio viaggio alla scoperta di questo universo femminile. Dapprima per cercare sollievo al mio dolore fisico e quando ho raggiunto quello, ho iniziato il mio percorso di esplorazione del profondo, del buio, delle energie e di come queste possano essere impiegate a nostro vantaggio. Dalla mia ricerca è venuto fuori tutto quel potenziale inespresso che chiedeva solo di essere osservato e portato alla luce e che invece, di solito, tentiamo di comprimere e non ascoltare, come se essere una donna mestruata fosse qualcosa da nascondere o di cui vergognarci.

Non avete (o forse sì) idea di che potere si liberi durante un percorso di consapevolezza e conoscenza profonda del nostro essere cicliche. Della bellezza, della profondità e della magia legate alla conoscenza vera del nostro ciclo, di tutto quello che significa e dell’enorme potenziale a nostra disposizione. Di tutto quello che sui banchi di scuola non viene spiegato e meno che meno è tramandato da donna a donna e che invece è una risorsa potentissima del nostro femminile. Di tutto quello che vi porterà un percorso di conoscenza del vostro ciclo e del vostro essere cicliche e di cui non potrete MAI più fare a meno. Il nostro femminile chiede solo di essere riscoperto affinché ci possa regalare ancora di più chiavi e strumenti di evoluzione, di integrazione e di magia.  È un viaggio alla scoperta non solo di noi donne, ma di tutto quello che il ciclo significa e come possiamo usare le sue energie per sbocciare come esseri e ed evolvere ancora di più. Ma di tutto questo e di molto altro vi parlerò nel prossimo articolo.

Oriana Russi newsletter
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