L’anno solare è iniziato da pochissimo e la prima festa pagana che incontriamo da celebrare con un bel rituale è quella nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, meglio conosciuta nella ruota dell’anno come Imbolc.

L’immagine che subito viene alla mente è quella del bianco della neve che lentamente si scioglie e riporta nella nostra vita la purezza, la grazia e il candore dei nuovi inizi.

Così come il sole scoglie, anche il nostro fuoco interiore è pronto a sciogliere il ghiaccio con cui abbiamo coperto e difeso il nostro cuore, custodendo i nostri sogni, le nostre idee, lo scopo della nostra vita, la nostra chiamata.

È il tempo di permettere a quella fiamma di trasformare il ghiaccio in acqua affinchè ammorbidisca il terreno, nutra la nostra profondità, la aiuti a fiorire.

Imbolc è il momento di passaggio che da Yule (solstizio di inverno) ci traghetta dolcemente verso l’equinozio di primavera, verso la nostra rinascita.

I popoli del passato vivevano in armonia con tutte queste fasi dell’anno e celebravano rituali di passaggio per onorarle. Questo era il modo in cui propiziavano il raccolto e per loro, ciò significava avere, nei mesi a venire, il necessario per vivere.

Tra gennaio e febbraio le provviste alimentari iniziavano a scarseggiare ed è per questo che i segnali dell’arrivo della primavera venivano accolti e onorati con grandi festeggiamenti.
L’arrivo della bella stagione significava, calore, luce e la nuova vita che iniziava a manifestarsi.
Il modo in cui si onorava questo aspetto era attraverso l’accensione del fuoco.

Puoi quindi osservare che i due elementi ricorrenti di questa celebrazione, acqua e fuoco, femminile e maschile, si preparano a fondersi insieme in una danza per rinascere in primavera.

Come propiziare questa fusione? Come permettere ai nostri sogni, alle nostre idee di manifestarsi nel mondo attraverso queste pratiche?
Se, in passato, quello che interessava erano le pratiche legate alla terra e quindi alla sopravvivenza, oggi che abbiamo tutte le comodità e che non dobbiamo più lottare per procurarci da mangiare e per vivere, quale senso può avere celebrare ancora queste festività?

Un senso ce l’ha, eccome.

COSA SIGNIFICA CELEBRARE IMBOLC OGGI

L’anno solare è iniziato da pochissimo e la prima festa pagana che incontriamo da celebrare con un bel rituale è quella nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, meglio conosciuta nella ruota dell’anno come Imbolc.

L’immagine che subito viene alla mente è quella del bianco della neve che lentamente si scioglie e riporta nella nostra vita la purezza, la grazia e il candore dei nuovi inizi.

Così come il sole scoglie, anche il nostro fuoco interiore è pronto a sciogliere il ghiaccio con cui abbiamo coperto e difeso il nostro cuore, custodendo i nostri sogni, le nostre idee, lo scopo della nostra vita, la nostra chiamata.

In particolare il rituale di Imbolc, attraverso i suoi simboli e il suo significato, ti ricorda quella luce interiore che proviene dall’Anima e che, in questo preciso momento dell’anno vuole tornare allo scoperto, desidera manifestarsi e diventare materiale.

La celebrazione di Imbolc è fondamentale per condurti in primavera leggera, fresca e pronta a rinascere.
Per questo adesso, è opportuno fare una bella pulizia (come ci insegnano i nostri avi), curare il proprio giardino interiore, estirpare le erbacce, arare, seminare, irrigare per permettere che la terra si prepari ad accogliere la primavera.
Ecco a cosa serve conoscere i riti del passato: per sapere cosa fare nel presente e per rendere il futuro migliore, abbondante e in armonia con la nostra Anima.

I tempi sono cambiati, le esigenze sono diverse, come pure i bisogni e le necessità, ma i simboli, gli archetipi e i rituali sono gli stessi.

Ad Imbolc si richiama la figura della Dea Brigid, dea del triplice fuoco, che la rappresenta nella sua triplice manifestazione: la vecchia, la fanciulla, la madre.
Ora la vecchia (inverno, oscurità, buio) si prepara a lasciare il posto alla fanciulla (giovane, luce, primavera).
Ma l’energia è sempre la stessa, è sempre lei la Dea che cambia la sua forma, proprio come il serpente, simbolo di rinnovamento dello spirito della terra, si prepara a perdere la sua pelle in un ciclo continuo di crescita, decadimento e rinnovamento.

Questo è Imbolc: la purificazione, presupposto di una nuova vita.
Si eliminano le impurità del passato per far posto al nuovo.

COME CELEBRARE IMBOLC – PAROLA D’ORDINE: pulizia!

Di’ la verità, dopo le feste natalizie stai pensando anche tu di fare un bel po’ di pulizia e detossinazione e di rimetterti in forma!
Ma ti è mai venuto in mente che potrebbe essere una buonissima idea quella di purificare la tua vita dai pensieri tossici e dalle persone velenose e che questo potrebbe essere un momento energeticamente propizio?

Ti consiglio allora questo semplice rituale che puoi fare da sola. Ti basterà semplicemente chiudere gli occhi e immaginare di avere una scopa (hai presente quelle che sono fatte con i rami che si vedono nella raffigurazioni delle streghe?).

Immagina di impugnarla e pensa a tutto quello che senti e percepisci oramai vecchio, morto e non più in linea con la tua vita e le tue necessità. Inizia a spazzare in modo energico letteralmente fuori dal tuo corpo, dalla tua mente, dal tuo cuore e dalla tua Anima tutto quanto. Tutto fuori, tutto via!

Prosegui fino a che non inizi a percepire maggiore leggerezza. Per completare questo rituale, dopo aver spazzato bene tutte le scorie che ti hanno appesantito fino a questo momento, al termine di questa pratica, accendi una candela bianca.
BIANCA mi raccomando! Non lasciarti persuadere dalla malsana idea che siccome a casa ne hai un’altra di colore diverso vada bene lo stesso.
Ti prego, facciamo che da questo anno l’intenzione e la precisione nel realizzare qualunque cosa nella tua vita siano sostenute dalla volontà di creare davvero un cambiamento e qualcosa di diverso. Qualcosa che sia buono per te, in cui tu sia finalmente una parta attiva e creatrice.

Osserva per un po’ la candela mentre brucia e si consuma. Immagina che la sua luce illumini da adesso in poi il tuo cammino fino all’equinozio di primavera, quando si farà spazio una nuova energia.

Oriana Russi newsletter
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